domenica 14 dicembre 2014

La strana storia di un parco, la storia di EPCOT

La famosa sfera geodetica all'interno della quale c'è l'attrazione Sapceship Earth.
"Per tutti colore che vengono in questo luogo di gioia, di speranza, di impresa e concetti di un futuro che promette nuovi ed entusiasmanti vantaggi per tutti. Che EPCOT possa intrattenere, informare, ispirare e soprattutto possa infondere un nuovo senso di fede e di orgoglio nella capacità dell'uomo di plasmare un mondo che offre speranza alle persone di tutto il mondo"

(E. Cardon Walker dirigente della Walt Disney Production dagli anni '60 agli anni '80. 24 ottobre 1982)

Bay Lake, 06 settembre 2014. "Non è una pallina da golf, è una sfera geodetica."
"Una sfera geo-cosa???"
"Una sfera geodetica... è una cupola dove i travi hanno una particolare forma che intersecandosi creano triangoli tutti uguali e la sua caratteristica è che più aumenta di volume, più diventa resistente..."
"Sarà, ma a me sembra tanto una pallina da golf...".

Credo che per apprezzare a pieno EPCOT sia necessario conoscere bene la sua storia. EPCOT non è Gardaland, EPCOT non è il Magic Kingdom, EPCOT non è un normale parco divertimenti e qui non troverete mai la classica dark ride a bordo di un ternino colorato con l'allegra faccia di un fumetto, a bordo del quale potrete percorre la vita di Biancaneve cantando a squarciagola "andiamo a lavorar" coi Sette Nani e se visiterete EPCOT con questa idea in testa sicuramente ne resterete delusi.

EPCOT è l'acronimo (per questo si scrive in maiuscolo) di Experimental Prototype Community of Tomorrow, che letteralmente significa prototipo sperimentale di una comunità del domani e che in altre parole è la cittadina ideale (non dei sogni) di Walt Disney.

Gli anni '50 sono finiti da poco e Walt Disney si appresta a vivere i suoi primi sessant'anni. Egli è un uomo realizzato tanto nella famiglia quanto nel lavoro e come capita spesso a molti esseri umani che si iniziano a realizzare di star vivendo l'ultima parte della loro esistenza, si trova a riflettere sul mondo che lascerà in eredità ai suoi figli e ai suoi nipoti. Disneyland, il parco a tema che ha creato nei pressi di Los Angeles è perfetto per sognare, per distrarsi qualche ora dalle sempre più caotiche città americane e dai rischi che si corrono praticandole ogni giorno, ma per viverci? La vita è fatta di sogni, ma non si può vivere di quelli.... Qui serve un'idea....

Siamo all'Esposizione Universale di New York del 1964/65 e Walt Disney presenta al mondo il suo nuovo progetto: una cittadina dove la gente potrà vivere al sicuro e lontana dallo smog delle metropoli; al contrario delle previsioni tutt'altro che positive, quest'idea viene accolta con molto entusiasmo, quindi non resta altro da fare che sbrigarsi per realizzare questa città il prima possibile...

La zona intorno al lago dedicata all'Italia.
Incoraggiato dal risultato ottenuto Disney non se ne sta con le mani in mano e solo pochi mesi dopo si reca in Florida dove compra 113 km² di terreno paludoso a pochi passi da Orlando, nel frattempo realizza un film documentario per mostrare ai grandi imprenditori statunitensi questo progetto chiamato "Progetto Florida". Siamo così giunti alla fine dell'estate del 1966 e Walt Disney è sempre più euforico e motivato, ma purtroppo egli non sa ancora che da lì a pochi giorni gli verrà diagnosticato un tumore al polmone che se lo porterà via 16 giorni prima che il mondo inizi a dare il benvenuto al nuovo anno 1967...

All'uscita dell'attrazione The Seas with Nemo & Friends...
Chi gli è stato vicino sembra che fino a che ebbe voce, il vecchio Walt continuò a parlare di questo suo nuovo mondo, composto da palazzi, hotel, parchi, chiese, villette e ovviamente una Disneyland per divertirsi. Nessuno avrebbe potuto comprare gli appartamenti che sarebbero stati affittati a prezzi inferiori rispetto a quelli del mercato immobiliare della zona e ad ogni singolo residente sarebbe stato dato anche un lavoro nel parco, negli alberghi, nei negozi, nei ristoranti e via dicendo...
Purtroppo con lo spegnersi della vita di Disney si spense poco a poco anche la realizzazione di questa nuova città, che i vertici Walt Disney Company giudicarono troppo rischiosa per una società che aveva appena perso la sua mente, il suo fondatore, la sua anima.

La zona intorno al lago dedicata al Messico
 Così nell'ottobre del 1971 Roy Disney, fratello maggiore di Walt inaugurò il Walt Disney World Resort, un parco divertimenti che nasceva sopra a quella palude acquistata cinque anni prima e che comprendeva solo il Magic Kingdom (ispirato al Disneyland di Anaheim) e due hotel. Solo due mesi dopo Roy Disney morirà, lasciando il comando della Walt Disney Company a Cardon Walker che da anni era al fianco della famiglia Disney e dalla quale aveva ereditato il compito di terminare il Walt Disney World Resort. Come prima cosa riprese in mano quell'ormai vecchio "Progetto Florida" con la speranza di creare la verde città del futuro, ma ancora una volta il consiglio di amministrazione bocciò il progetto ritenuto troppo rischioso, così Cardon elaborò EPCOT, un parco divertimenti con attrazioni educative e soprattutto nel rispetto dell'ambiente e del nostro pianeta. Siamo arrivati quindi al 1982 e alla fine di questa storia: il 24 ottobre di quell'anno Walker tiene il discorso inaugurale di questa nuova zona del Walt Disney World Resort, diversa in tutto e per tutto dal "Progetto Florida", ma al quale si ispira con la modesta speranza di riuscire in qualche modo a dare un contributo per sensibilizzare le persone al rispetto della Terra e chissà che un giorno qualcuno non investi denaro in quel "Progetto Florida" che per ora è solo una pellicola chiusa in un cassetto.

IL PARCO 

La zona intorno al lago dedicata alla Cina.
EPCOT non è molto grande come parco. Noi avevamo poco tempo, troppe cose da fare e ci siamo accontentati di mezza giornata. L'abbiamo visitato tutto, saltando però molte attrazioni. Se mi chiedete quanto tempo ci vuole all'incirca vi rispondo che dipende da quello che cercate in EPCOT. Se volete farci un giro solo per dire "ci sono stato" e per fare le attrazioni più belle mezza giornata è sufficiente, se invece volete entrare nello spirito del parco e godervelo appieno ci vuole almeno una giorno intero.

La maggior parte delle attrazioni qui sono diverse dalle solite, all'insegna dell'innovazione, della scienza e della tecnologia e molte di queste sono anche sponsorizzate da grandi società.
Tra le più belle secondo me c'è Test Track, sponsorizzata dalla Chevrolet che già lungo la fila mette in mostra modelli particolari di automobili e parti di queste; dopo un pochino di coda si entra in una sala dove si deve costruire su un computer "l'auto ideale". Una volta finita la progettazione si sale a bordo di un'autovettura da sei posti e inizia il test dove il visitatore è il protagonista principale. E' davvero bello e non vi svelo niente per non rovinarvi la sorpresa. Alla fine ci sarà una specie di classifica con le altre auto del gruppo per vedere quale di queste è risultata la migliore del test.

Spaceship Earth è invece attualmente sponsorizzato dalla Siemens, è il gioco che si trova dentro alla sfera geodetica e consiste in una dark ride che esplora tutte le varie epoche della comunicazione.

Molto bello anche Living with the Land, sponsorizzato da Chiquita dove a bordo di una barchetta si possono visitare tutti gli ecosistemi della terra e le tecniche di coltivazione; nella stessa struttura si trova il nuovo Soarin' dove a bordo di un deltaplano si sorvola il mondo.

Il padiglione che secondo me vale buona parte del biglietto, è quello interamente rivolta al mare e soprattutto al film Alla Ricerca di Nemo: The Seas with Nemo & Friend è una dark ride veramente spettacolare, ambientata dentro ad un vero acquario che potrete visitare a piedi e con calma all'uscita.

Infine metà del parco è dedicata alle più famose zone del mondo; all'ombra della sfera geodetica si sviluppa un grande lago (sul quale si può fare un giro a bordo di una barchetta) sulla rive del quale si affacciano varie nazioni come il Canada, il Giappone, la Francia, l'Italia e il Regno Unito, passando anche per la Germania, il Messico, la Cina e chi più ne ha più ne metta.

Vi saluto con alcune delle poche immagini che ho girato all'interno del parco.



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